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Costruita a ridosso del grande complesso di caverne chiamato Stomaco di Verme, Caumazamac è forse la più piccola tra le città costruite tempo fa dagli antenati dei Cervi, la quale ospita quasi duecento mila abitanti.

Storia[]

La città venne fondata 2850 anni fa, come viene riportato gli scritti situati nelle biblioteche a Masyiadìn, da alcuni mercanti e governatori che erano stati avvisati da degli esploratori che la zona denominata "Stomaco di Verme", situata vicino ad una catena di montagne ricca di caverne, tunnel e cunicoli, era ricca di minerali preziosi come Oro Verde, Sartofilato, Crunazio, Particolato e molti altri ancora da scoprire. Vennero trasferite le prime colonie e la zona iniziò a popolarsi.

I problemi sorsero quando vennero iniziati gli scavi di estrazione. Gli operai, fieri di dover lavorare in un territorio così colmo di materiali, iniziarono a rompere la pietra con i loro strumenti; dopo essersi addentrati nel vivo del complesso cavernicolo, la rottura di vari strati di pietra in determinate zone permetteva l'ingresso in stanze dalla dubbia provenienza: erano quadrangolari, con gli spigoli rifiniti e le pareti levigate, sulla quale vi era raffigurato un segno ricorrente, la figura di un ragno parecchio stilizzata. In ogni stanza vi era un pertugio che dava ad altre stanze, le quali conducevano a loro volta in altre senza mai riuscire a trovare una fine. Dopo ore e ore di escursione, la squadra di minatori insieme ad alcuni esploratori e un inviato del governo, Zori Ghaijren, si imbatté in una stanza completamente diversa dalle altre, quasi un androne, più grande e più profondo, con le pareti più larghe e il soffitto decisamente più alto e spazioso. Alla fine di tale stanza era posta una statua raffigurante una donna, con 8 occhi e 8 braccia, ognuna delle quali aventi in mano un differente oggetto, quali: un candelabro a due picche senza candele, un coltello con il manico costernato di spine, un altro coltello però con il manico normale e con un occhio conficcato sulla punta, un libro vuoto, senza pagine, una piccola statuetta raffigurante la stessa statua grande ma in dimensioni decisamente ridotte, una pietra capace di brillare al buio, un'urna sigillata e in vetro contenente delle ceneri liquide ed infine un pennino senza inchiostro capace di scrivere sulla pelle. Tutti quanti, impauriti, fecero per scappare o iniziarono ad urlare cercando una via di fuga, consci del fatto che nessuno si sarebbe ricordato la via per uscire da quel labirinto creato da chissà quale entità misteriosa. Di tutti i membri della squadra, solo uno rimase in piedi davanti alla statua fissandola quasi paralizzato: Zori Ghaijren. Rimasto solo nella stanza, iniziò ad ispezionarla e vide che dietro alla statua vi era nascosta una tomba, con un iscrizione scritta in una lingua sconosciuta, ma leggibile agli occhi di Zori; essa recitava:

Ieri non era il momento e domani sarà tardi. La luce era ingannatrice e il buio sarà inghiottitore. La pace era sacrificio e il caos sarà obbligo. Io ero la tomba che mai sarebbe stata profanata e tu sarai l'uomo che infrangerà ogni promessa. Il momento si crea. Tutto si avvolge. Aderisci compiaci perisci, perisci compiaci aderisci. Rahedo Mando Koido, Koido Mando Rahedo. (riportata come è apparsa agli occhi di Zori)

Zori Ghaijren, curioso e allo stesso tempo completamente imbevuto di paura, non riuscì a controllare più il suo corpo e le sue emozioni e si decise ad aprire la tomba; sollevò il coperchio, quasi dal peso nullo, e ne fuoriuscirono migliaia di ragni, di ogni tipo, dimensione e colore, per poi lasciare intravedere ciò che fece stendere da svenuto Zori al terreno: dentro alla tomba vi era il suo cadavere. Riprese coscienza pochi minuti dopo, ma scoprì che dentro al palmo della propria mano aveva disegnato un simbolo circolare indelebile, simile a quello che era inciso sulle pareti. La statua era sparita insieme alla tomba e la stanza era come se si fosse rimpicciolita: in uno stato confusionale di shock totale, Zori iniziò a ripercorre la strada al contrario per poter uscire e riabbracciare finalmente sua moglie e i suoi tre figli. Stanza dopo stanza, Zori non sapeva nè dove si stava dirigendo nè che fine avessero fatto i suoi compagni, entrati insieme a lui in quelle cavità. Quando finalmente riuscì a riconoscere una stanza da delle crepe sul soffitto, capì dove si stava dirigendo, e poco dopo si trovò fuori ma ad attenderlo non c'era nessuno: intorno alla miniera erano spariti tutti, come se fosse stato abbandonato il luogo. A Zori parve impossibile, come se stesse vivendo un sogno, infatti era rimasto intrappolato al massimo per un giorno o poco più, e li intorno era come se fossero passati decine decine di anni. La cosa migliore quindi sarebbe stata incamminarsi verso casa, verso la città. Questa era cambiata, si era ingrandita, ma più si avvicinava e più sentiva un chiasso che mai aveva sentito in vita sua, e quando si trovò di fronte ai cancelli non vi era nessuno a sorvegliarli, tanto che riuscì a passare tranquillamente al contrario dei tempi passati. Ci mise molto poco a capire che vi era in atto una rivoluzione, e ancora meno a capire che era passato più di un giorno. Le incisioni sul muro del tempo indicavano un anno di 500 superiore a quello in cui viveva Zori. Preso dal panico irrefrenabile, si diresse a casa sua, o meglio, nel luogo dive una volta vi era la sua casa: rimase sconvolto quando si trovò davanti una statua gigante. Chiuse gli occhi e li riaprì. Chiuse di nuovo gli occhi, attese un po' per poi riaprirli. Era la stessa statua che trovò nascosta chissà in quale anfratto di quella caverna, e sotto di essa stavolta vi era un'altra scritta, sempre sulla stessa tomba, sta volta aperta:

La vera vittoria si nasconde nel peccato. Chiunque è capace di vedere oltre la vita, viene ricompensato con la visione eterna. Otto visioni, come quelle della vergine tarantola.

A differenza di quando la vide nella caverna, questa volta la statua aveva tutti e 8 gli occhi chiusi. Zorì pronunciò le seguenti parole, ormai non più responsabile del proprio corpo e della propria mente:

Se è quello che vuoi, Madre, lo otterrai. Prosciuga il mio corpo, estirpami la volontà, stravolgi il mio consenso e assumerò la forma della tua immaginazione. Assorbimi e ti riempirò. Svuotami, e tutto quello che mi chiedi sarà in tuo possesso. Ho aderito, sto compiacendo e perirò. Rahedo Mando Koido, Koido Mando Rahedo.

Si mise dentro la tomba e la chiuse con il coperchio.

Storia Moderna[]

La storia moderna incomincia 2300 anni fa, con la ribellione innescata dai tre Salvatori del Popolo: Rahedo Ghaijren, Mando Ghaijren e Koido Ghaijren. Essi non avevano discendenti e ascendenti, e non si sapeva se erano nati in città o altrove. Si sapeva soltanto che erano riusciti a scacciare il governo masyiadino e imporre quello dei Ghaijren, quello della Tarantola. Dopo la battaglia, sanguinosa per entrambe le parti, i tre decisero di spartirsi il potere in equal-modo, formando una triarchia a tutti gli effetti: Rahedo della Giovinezza Ghaijren, Mando dell'Intelligenza Ghaijren e Koido della Forza Ghaijren. Essi si riuniscono per decidere sulla città nell'Occhio di Madre, il palazzo reale, ma ognuno vive nel proprio quartiere e con le sue tradizioni, i propri metodi e le proprie credenze. Di fronte all'Occhio vi è la Mano della Madre, un altro edificio casa dei Principi del Dono: 8 portatori di oggetti sacri aventi l'obbligo di custodire a tutti i costi gli oggetti donati nei tempi antichi dalla madre.

Un mistero avvolge però l'intera città, ovvero l'immortalità che posseggono i tre Ghaijren al potere, capaci di invecchiare ma incapaci di morire. Essi governano Caumazamac da 2300 anni, e chissà per quanti altri ancora.

Società e Criminalità[]

Il popolo di Caumazamac è accomunato dall'amore spropositato verso i ragni, che abitano la zona fin dai tempi delle prime installazioni tantas. Vi sono gli Araxksini, grossi quanto dei piccoli cani utilizzati come animali da compagnia, i Chelicherati, capaci di strisciare sotto terra e creare delle ragnatele fittissime, i Teramptari, ragni velenosi utilizzati come scaccia-malefici nelle case e rinchiusi dentro particolari teche, i Mismeni, ragni capaci di mimetizzarsi con l'ambiente circostante, gli Ambrageni, più simili a vermi che a ragni e gli Ctenazini, ragni cannibali che si cibano dei propri simili. Essi girano in completa tranquillità tra le vie cittadine, e scacciarli o addirittura attaccarli ne comporta la condanna a morte.

Quella di Caumazamac è una società chiusa e razzista, e qualunque persona che non nasce a Caumazamac non è benvenuta in città. Non vi sono feste cittadine, e la morte di un familiare viene vista come una liberazione, in quanto una persona in meno viene vista come una possibilità di accaparrarsi il cibo. Esso infatti viene distribuito dal governo centrale, come vestiti e oggetti di prima necessità, che produce una piccola porzione di popolo; è per questo che circa 7 persone su 10 sono disoccupate. Il livello di crimine è molto alto, è si considera una delle più pericolose al mondo. I Klercknick uccidono le donne, i Marfaslack ammazzano senza pietà anziani e ragni, i Coronekx sequestrano i bambini e li rivendono ai mercanti di schiavi, i Kajiklar vendono gli organi, i Guarnaikhan rubano anche ai nullatenenti e i Rojeslhan uccidono per denaro. Per non parlare di quei gruppi di massimi ricercati che attentano anche alla vita dei Ghaijren per sottrarre loro il potere, come i Figli del Sangue, i Thaeren, le Mandragore, i Marvwalck e le Spire del Terrore.

La Maledizione dei Ghaijren[]

Tutti in città conoscono la Statua-Madre dei Ghaiijra e dei Renneka: la famosa statua che maledì Zori quando scoprì il segreto dei ragni. Essa, 2300 anni fa, fu privata degli otto oggetti, denominati Argomenti Divini. Tutti quelli che abitavano nelle vicinanze sono dovuti andarsene, portatrice di mali e sventure. Oggi sulla tomba non vi è scritto niente, e tutti gli Argomenti sono stati sottratti e custoditi dagli 8 Principi del Dono:

  • Mothorros Karsvec: custodisce il Mitasni Hora, il candelabro a due picche
  • Karracas degli Antenati: custodisce l'Hergeder Karkx, il coltello con il manico di spine
  • Tirimina Oyhden: custodisce il Knach, il coltello senza manico e con un occhio conficcato
  • Catoda Oyhden: custodisce il Baz Bargrau, il libro vuoto
  • Oido Ziren partorito da Yseka: custodisce il Roc As Kras, la statuetta di piccole dimensioni
  • Mahekevek Zogranis: custodisce il Venner Vaj, la pietra che brilla al buio
  • Sokor dei Primi Pidocchi: custodisce il Gresmeghen, l'urna in vetro contenente ceneri liquide
  • Shikado partorito da Chavaska: custodisce l'Hoshga, la penna che scrive senza inchiostro

Triarchia Ghaijren[]

Rahedo della Giovinezza Ghaijren, chiamato anche il Giovane, risiede nella Cappella dell'Esilio. Secondo le scritture è stato il primo a nascere, e secondo le stesse scritture sarà il primo a morire secondo la maledizione dei Ghaijren. Nemico giurato delle Mandragore e dei Marvwalck, si fa difendere dai Figliastri. Essi vengono addestrati nelle segrete della Cappella fin dalla giovane età essi combattono tra di loro per aggiudicarsi i posti di guardia del corpo del Giovane. Possono essere sia maschi che donne, e la prova finale per entrare a far parte del corpo è uccidere i propri genitori e fratelli o sorelle, questo per evitare ripercussioni e qualsiasi tipo di sentimento. I maschi vengono evirati, le donne private del seno con un'operazione, ed entrambi privati dei capelli e qualsiasi altro tipo di peluria con dei veleni particolari per evitare la ricrescita; vengono marchiati con il segno del Dragone a Otto Gambe e Testa di Assarakno (Assarakno è secondo la mitologia il Re dei ragni putrefatti, quelli che vennero scacciati da Thorgonogoi, il Re dei ragni puri), che consiste in un disegno stilizzato e indelebile di ragno (come quelli che trovò Zori nello Stomaco di Verme) impresso a caldo sulla fronte. Vengono privati della vista sull'occhio sinistro, che cedono al Giovane in segno di rispetto e coprono con una benda sporca del proprio sangue; gli unici abiti che indossano sono un mantello che copre totalmente il corpo e un cappuccio bucato che lascia un buco sulla faccia e sulla fronte. Essi non hanno delle case, e dormono per terra, dove capita, senza un letto. Per mangiare hanno bisogno di poco, e spesso con delle siringhe mutano la propria pelle e il proprio intestino per rafforzarsi senza cibarsi. Sono armati con delle spade lunghe senza manico, le Strisciacarte, per evitare che il nemico se ne impossessi, ma per questo molti hanno le mani completamente tagliate e infette per via delle infezioni. Sulle dita scrivono con l'inchiostro cutaneo i nomi dei parenti uccisi il giorno della Santificazione, per ricordare a se stessi che hanno perso la forma umana e assunto quella di assassino totale e spietato, pronto a tutto per salvare la vita del Giovane. La lingua viene intinta di inchiostro solidificato, per facilitare il morso e la successiva morte in caso vengano presi come ostaggi. Attualmente ve ne sono 14, ed hanno tutti dei nuovi nomi, scelti autonomamente, senza distinzioni tra maschi e femmine. Essi sono:

  • Sporco Sangue
  • Lingua Morta
  • Padre-e-Madre
  • Sporco Veleno
  • Fratello Morto
  • Sporco Verme
  • Ammazzamici
  • Mano Liscia
  • Lucertola
  • Tomba Amica
  • Feccia Umana
  • Immondo
  • Trauma
  • Stomaco Marcio

Sanno distinguersi solo tra di loro e non esiste un comandante, solo un tramite tra il Giovane e il resto dei compagni, Lucertola.

Mando dell'Intelligenza Ghaijren è il più sottovalutato dei tre fratelli. Chiamato anche con il nomignolo di Tarantola Donnaiolo, ha avuto in tutta la sua vita 57 mogli, a differenza degli altri due mai sposati. Anche lui si fa proteggere ma non dai Figliastri, bensì dalle Ancelle del Coltello Jen, un corpo di guardia formato da solo donne che darebbero la vita per lui. Risiede nella Droghibara, due torri collegate da un ponte posto a 50 metri da terra. Si fa sempre seguire dai suoi Visir Visionari, dei veggenti capaci secondo lui di prevedere il futuro. Attualmente il suo seguito è composto da:

  • Ancelle del Coltello Jen
    • Ghidana Ghwaijen, la capitana
    • Doika Rodgarjen, la vice-capitana
    • Preniska Dallaijen, la portatrice dello stendardo della Tarantola Donnaiolo
    • Freena Redwajen
    • Idyna Kwagjen
    • Aisha Dawalkarjen
    • Itoska Maurjen
    • Makuaka Atarkavaijen
    • Viniga Vadanarijen
    • Mavedua Dhaurijen
    • Idynna Kanakijen
    • Reida Ghanwjen
    • Pervika Parvasakijen
    • Sikena Vaijen
    • Jasia partorita dalle Tedhjen
    • Storna Praijen
    • Jelaga Yayrijen
    • Reghea Pojen
  • Visir
    • Nishissdo Brau, Visir delle Alte Visioni
    • Rabbeano partorito dalle Prostitute, consigliere del Visir delle Alte Visioni
    • Gorgoluna l'Antico e Prosperoso, consigliere del Visir delle Alte Visioni
    • Shargi Bonderygh l'Elevato Conoscitore del Passato
    • Taugo Chardwinkx, Eremita Sapiente

Koido della Forza Ghaijren è il più vecchio dei tre fratelli (per questo viene chiamato l'Anziano), e il primo a morire secondo la profezia dei ragni. Esso passa giorni rinchiuso nelle segrete della sua dimora, la Fessura dei Ctenazini, a studiare i ragni insieme al suo seguito di studiosi e scenziati. Esce di rado dal suo palazzo, e quando lo fa è per dirigersi nell'Occhio di Madre. In queste occasioni, si fa scortare dalla società segreta STOVCA, che invia degli uomini esperti di sicurezza, spionaggio e combattimento per difendere l'Anziano, ma sconosciuto è il mandante e il motivo per cui lo difendano. All'ingresso del suo palazzo invece vi sono due Figliastri di Rahedo e due Ancelle di Mando. In tutto, il suo corpo di affiliati è composto da:

  • Maddegan Fradwikx, il più esperto conoscitore di ragni della città
  • Vishina Torgwen, abile manipolatrice di ragni, che ama far camminare liberamente sul proprio corpo
  • Fyrebane, capitano della squadra di spionaggio STOVCA
  • Calindromo, spia della squadra di spionaggio STOVCA
  • Jahelo, spia della squadra di spionaggio STOVCA
  • Remeno, capitano della squadra di protezione STOVCA
  • Herpes, guardiano della squadra di protezione STOVCA
  • Hiteno, guardiano della squadra di protezione STOVCA
  • Jokasa, guardiano della squadra di protezione STOVCA
  • Mydan, guardiano della squadra di protezione STOVCA
  • Arso, guardiano della squadra di protezione STOVCA
  • Cane Sbudellato
  • Bucamano
  • Kitora Madarjen
  • Peika Tervelerjen
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